Il premio Nobel è conosciuto in tutto il mondo, ma lo è molto meno l’origine del suo nome.
Ogni premio Nobel nella scienza è un “Eureka!” importante ma lo è stato anche la scoperta di Alfred Nobel, colui che istituì il riconoscimento che prende il suo nome.
Il giovane Alfred nasce in una famiglia di industriali e ingegneri svedese e fin da giovane mostra interesse per gli esplosivi. Il padre ha un’industria fiorente di esplosivi e armamenti a San Pietroburgo e manda il figlio a studiare a Parigi quando ha soli 17 anni. Durante il viaggio si ferma a Torino dove incontra Sobrero, l’inventore della nitroglicerina (un potente esplosivo liquido); questa nuova sostanza sarà la sua vita nel futuro
Nel 1850 gli esplosivi erano ancora basati sulla polvere da sparo e la potenza era ancora molto bassa, per questo motivo lo studio di nuove sostanze era un tema “esplosivo”.
Questa richiesta non proveniva solo dal mondo delle armi, ma anche dal settore minerario, e per la costruzione di grandi opere dove sarebbero servite quantità troppo elevate di polvere da sparo.
Tra le scoperte più promettenti non c’era solo la nitroglicerina ma, in generale, vari esperimenti con i nitrati come il nitrobenzene o l’acido picrico. Queste scoperte avvenivano alle volte per puro caso con risultati molto imbarazzanti.
Nel 1845 a Basilea, in Svizzera, il chimico Schönbein stava lavorando nella sua cucina (vera culla della chimica!) e versò per errore acido nitrico e acido solforico. Per evitare danni al tavolo si mise immediatamente ad asciugarlo con il primo pezzo di stoffa; il povero grembiule da cucina della moglie!
Messo ad asciugare l’abito sulla stufa sperava di sfuggire dal misfatto non fosse che, appena fu completamente asciutto, vide un lampo e il grembiule svanire bruciato completamente!
Era nata la nitrocellulosa! (Anche qui c’è un piccolo Eureka!)
Sfortunatamente la nitroglicerina restava la più promettente, ma aveva un grave difetto: la sua potenza era di molto maggiore ma anche terribilmente instabile.
Nobel si lancia nello studio della nitroglicerina, inventa un nuovo detonatore e costruisce gli stabilimenti più sicuri per la tecnologia dell’epoca, ma questo non basta.
Il 3 settembre 1864 l’impianto di Helenborg esplode causando la morte di 5 persone, tra queste vi è il fratello più giovane di Nobel, Emil.
Lui non demorde e continua a lavorare sulla sicurezza dei nuovi impianti; le esplosioni, però, non finiscono.
I tentativi di stabilizzare il liquido si susseguono: cemento, carbone, anche segatura ma nulla da fare.
Solo nel 1867, Alfred, prova a mischiare la nitroglicerina con una farina fossile di alghe.
Eureka! Il nuovo composto è molto più stabile della nitroglicerina e diventa facile da maneggiare. La nuova scoperta viene chiamata dinamite (da Dynamis “Potenza” in greco).
Negli anni successivi l’uso sempre più comune della sua invenzione per dispensare morte lascia un turbamento morale che culmina con la morte del fratello nel 1888 dopo la quale molti giornali pubblicano un necrologio errato, pensando che fosse morto Alfred. Scrivono di lui: “Le marchand de la mort est mort“. Questo segna molto l’inventore che decide di devolvere la maggior parte della sua ricchezza nell’istituzione del premio Nobel, nessuno può sapere quali fossero i suoi pensieri ma questo atto ha permesso la più grande fonte di Eureka nella storia dell’umanità
-AR-