The Scramble for Africa (la Lotta per l’Africa), Shonibare
Rubrica Dynamis Internazionale
Nel lontano 1884, il primo cancelliere tedesco, Otto von Bismarck, richiamò in conferenza le allora più influenti quattordici potenze imperiali del mondo – potenze quali la Russia, l’Inghilterra, il Belgio e il Portogallo risposero.
Nel 2003, Yinka Shonibare presentò 14 figure scultoree in fibreglass che esploravano l’evento.
La Conferenza di Berlino, come la riunione fu nominata, segnò l’inizio di un periodo di sfruttamento in cui le 14 potenze Europee ricorsero a strumenti politici, economici e militari per poter controllare le ricchezze del continente africano.
Questo periodo storico porta lo stesso nome dell’opera di Shonibare : The Scramble for Africa (la Lotta per l’Africa).
E’ una storia che racconta di desiderio, e come la maggior parte di esse, non finisce bene.
Shonibare riflette su un momento storico, di cui Bismarck fu iniziatore, che vede ricchezza e morte e un desiderio su scala imperiale che arde velocemente.
In The Scramble for Africa, 14 manichini in lussuosi abiti sono raggruppati intorno ad un massiccio tavolo in legno nel cui centro è stata incisa la mappa dell’Africa. I manichini sono ghiacciati nel mezzo della discussione,
ciascuno posto sul punto di compiere un’azione. Alcuni consolandosi o minacciandosi l’un l’altro, alcuni si allungano per leggere la mappa, tutti impegnati nella discussione.
I rappresentanti delle nazioni sono senza-testa, non possono vedere, sentire, né comprendere le loro azioni. Nonostante ciò, dinamismo è stato infuso nelle figure in fibreglass, che indicano da
un lato all’altro del tavolo, o incidono mappe immaginarie, o altre ancora sembrano implorare
aiuto al proprio vicino.I manichini sono magnificamente vestiti con colorate stoffe olandesi, cucite e incerate con cura – un prodotto così desiderato in Africa del Nord e Africa Centrale da venire associato con
l’acquirente piuttosto che con il venditore. La scelta di questo materiali li lega all’Africa, come anche l’economia a doppia azione del controllo coloniale. Il controllo di nuovi mercati attivi ha sempre occupato i primi posti nei programmi di ciascuna nazione.
Chiaramente, questi manichini rappresentano le 14 nazioni che ardentemente discutono il destino dell’Africa, o come fu posta da Re Leopoldo II , la sparzione di “questa magnifica torta”.
L’artista anglo-nigeriano crea una potente immagine di un gruppo di persone, di nazioni, che agiscono come singolo senza alcuna preoccupazione degli effetti delle loro azioni. La mancanza
di preoccupazione è resa evidente dal loro stato di senza-testa accompagnato dal reale svolgimento della storia.
Nonostante i suoi colori brillanti e un ché di comico – l’ imperialista ridotto ad un modaiolo senza-testa che bisticcia con altri – The Scramble for Africa (2003) rivanga una storia di sfruttamento, oppressione, schiavitù e morte. I leaders senza-testa sono bambini viziati nei loro ricchi abiti e il loro animato linguaggio del corpo.
Questa non è una storia d’amore o di selvaggia passione. Non è Romeo e Giulietta, Ginevra e Lancillotto, o Layla e Majnun. E’ la storia di un desiderio freddo, calcolato, covato, ma il
desiderio si muove velocemente e velocemente uccide. E che succede quando a cadere vittima del desiderio non è un giovane naive, ma un un potente realizzato? Che succede quando non c’è solo amore in ballo, ma un continente ed infinite vite? E’ una storia di persone che bramano più
di quel che hanno e sono disposte a prendere più di ciò che possiedono. Più dei loro vicini, più dei loro amici e infine più di ciò che poterono controllare.
E al momento in cui il loro desiderio si estinse, milioni ne morirono e ancor di più furono perduti.
di Rafael Powell
The Scramble for Africa (la Lotta per l’Africa), Shonibare
In late 1884, Otto von Bismarck, the first chancellor of Germany, called for a conference with 14 of the worlds greatest imperial powers – nations like Russia, Britain, Belgium, and Portugal answered the call. In 2003 Yinka Shonibare revealed a 14 fibre-glass figured sculpture exploring
this event. The Berlin Conference, as the forum became known, would mark the beginning of period of exploitation where the 14 great European powers used economic, military and political levers to attempt to control the wealth of the African continent. This period and Shonibare’s work go by the same name, The Scramble for Africa. It’s a tale of desire and like most, it does not end well.
The story Shonibare reflects, that von Bismarck initiated, is one of wealth and death and of fast burning desire on an imperial scale. In The Scramble for Africa , 14 mannequins dressed in resplendent suits are clustered round a heavy wooden table table with a map of Africa carved in its centre. They are frozen mid-debate, each poised on the cusp of their own action. Some are consoling or threatening each other, some are craning to see the map, all are engaged in the debate. The nation-representaves are headless, they cannot see, hear, or comprehend their actions. Despite this, the fiberglass figures are infused with dynamism with some of the figures
pointing across the table, or carving up imaginary maps, and others seemingly imploring their neighbours for help. They are beautifully dressed in lovingly-stitched colourful Dutch wax cloth – a product that was so desired in Central and Northern Africa that it became associated more
with the buyers than sellers. The choice of material ties them to Africa, but also to the dual-action economy of colonial control. Control of new buying markets was always high on each nation’s agenda. Ostensibly, these mannequins represent the 14 nations passionately discussing the fate of Africa. Or, as put by King Leopold II, the slicing of ‘that magnificent cake’.
Shonibare creates a powerful image of a group of people, of nations, acting as a unit without concern to the effects of their actions, the lack of concern evident in their headless state coupled with the real-world unfolding of history. Despite its bright colours and somehow comedic tone – imperialist reduced to headless fashionistas bickering with one another – The
Scramble for Africa (2003) dredges a history of exploitaon, oppression, slavery and death. The headless leaders are spoilt children in their fine clothes and animated body-language. This is not a tale of hot love and wild passions. It is not Romeo and Juliet; Lancelot and Guinevere; or Layla
and Majnun. It is a tale of cold, calculating, coveting desire, but desire moves fast and speed kills. And what happens when it is not the young and naïve, but the established and powerful that fall vicm to desire? What happens when it’s not just love at stake, but a continent and countless lives? It is a story of people that wanted more than they had and were willing to take more than they were owed. More than their neighbours, more than their friends, and ultimately more than they could control. And by the me their desire was spent, millions would be dead and more time would be lost.
by Rafael Powell