Richard Dadd (1 agosto 1817 – 7 gennaio 1886) fu un pittore inglese.
L’artista iniziò la sua carriera ritraendo soggetti tratti dalle opere di Shakespeare e soggetti con tematiche esotiche/orientaleggianti. Assieme a William Powell Frith, Augustus Egg, Henry O’Neil ed altri, fondò il gruppo “The Clique” di cui era considerato la personalità trainante. “The Clique” si orientava su un tipo di pittura non accademica, volta alla cosiddetta pittura di genere sulle orme di pittori come William Hogarth e David Wilkie.
Nel luglio del 1842, Sir Thomas Phillips, scelse Dadd come disegnatore per accompagnarlo in una spedizione attraverso la Grecia, la Turchia, la Palestina con destinazione finale l’Egitto. Fu nel soggiorno in Egitto che Dadd ebbe un crollo psichico, pensando di essere sotto l’influenza di Osiride. Il pittore credeva di essere la guardia del corpo dell’antico dio egizio. Da qui i deliri continuarono e ritornato in Inghilterra venne mandato dalla famiglia nel villaggio di Cobham, per ristabilirsi. Nel 1843 durante una passeggiata in campagna Dadd, uccise suo padre credendolo il principe delle tenebre, nemico di Osiride. Dopo l’omicidio venne internato nell’ospedale psichiatrico criminale di Bethlem, dove poté continuare la sua attività di pittore.
Le sue opere sono note per un’attenzione del dettaglio maniacale, Dadd non lavorò mai su grandi formati e le sue opere possono essere considerate quasi delle miniature. Esemplare è il quadro “ll colpo da maestro dello spiritello” o “Il colpo da maestro del taglialegna fatato”. Olio su tela conservato al Tate museum di Londra di 54 x 39.5 cm di grandezza, realizzato tra il 1855 e il 1864. Il quadro si inserisce il quella corrente artistica detta “pittura di fate” che si potrebbe considerare antesignana del genere “Fantasy. Il soggetto appare come un affollato sottobosco, tra fiori e piante spuntano gnomi, fate, insetti e folletti dalle forme bizzarre e stravaganti intenti nelle più disparate azioni. Questo “Horror Vacui” non è da intendere come un esercizio di stile o un virtuosismo fine a sé stesso. Dadd scrisse a proposito del quadro un poema “Elimination of a Picture & its Subject—called The Fellers’ Master Stroke” in cui viene contestualizzato ogni singolo personaggio realizzato, ricco di continui rimandi a Shakespeare e al folklore inglese.
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