Loading

Poesia e Filosofia: come cantano le idee?

«Ciascuno si fa saggio per via d’altri: così fu in antico e così sempre. E non è semplice 
affatto scovare le porte di parole mai dette» 
(Bacchilide, Peani, fr. 5 Snell-Maehler)


 

Quale rapporto intercorre tra poesia e verità? Intorno a questo interrogativo, storia della filosofia e della letteratura si incontrano e si scontrano da secoli, oscillando tra identità e contrapposizione dei due termini e lasciandoci con il dubbio che si tratti, in fondo, di una domanda posta molto male.
Sta di fatto che, consci della potenziale minaccia che ogni bellezza muove nei confronti della verità, due poeti distanti 1600 anni l’uno dall’altro, Lucrezio e Tasso, si sentono in dovere di ‘giustificare’ la propria opera poetica paragonandola al miele che si mette sull’orlo del bicchiere per somministrare una medicina ai bambini: la verità, dunque, è amara e la poesia costituisce quella illusoria e momentanea dolcezza che serve per assimilarla. Un paragone un po’ troppo astuto che, molti anni e molte poesie più tardi, non ci leva per nulla il sospetto che il miele stesso sia medicina ad amarezze di cui nessun ‘vero’ ha ancora mai dato pienamente ragione.

FV

 

 

LUCREZIO, De rerum natura I, 936-942

come i medici, quando cercano di somministrare ai fanciulli
l'amaro assenzio, prima cospargono l'orlo
della tazza di biondo e dolce miele,
affinché l'inconsapevole età dei fanciulli ne sia illusa
fino alle labbra, e frattanto beva l'amaro
succo dell'assenzio, senza che l'inganno le nuoccia,
e anzi al contrario in tal modo rifiorisca e ritorni in salute

 

 


TASSO, Gerusalemme liberata I, 3

Sai che là corre il mondo ove piú versi
di sue dolcezze il lusinghier Parnaso,
e che 'l vero, condito in molli versi,
i piú schivi allettando ha persuaso.
Cosí a l'egro fanciul porgiamo aspersi
di soavi licor gli orli del vaso:
succhi amari ingannato intanto ei beve,
e da l'inganno suo vita riceve.

Dynamis – Il luogo del pensiero è un progetto culturale che nasce a Torino nel 2016 su iniziativa di un gruppo di giovani studiosi, uniti dalla fiducia nella cultura e nel pensiero come efficaci strumenti di lettura della contemporaneità.